FVG Porcellum
Acuile dal Friûl / Aquila del Friuli
F-VG-Porcellum
Denuncia pubblica di illegittimità costituzionale dell’attuale legislazione elettorale della Regione F-VG
Le prossime elezioni regionali del 2018, si svolgeranno con l’attuale legge regionale che, con intento di forte critica, potremmo chiamare F-VG PORCELLUM (con il trattino, visto che lo Statuto Speciale approvato nella recentissima Legge Costituzionale 1/2016 lo prevede).
Con le modifiche introdotte dal Governatore Illy e successivamente da Tondo e Serracchiani, sono state introdotte delle norme che riteniamo fondatamente lesive e discriminatorie nei confronti della minoranza friulanofona, che in realtà è maggioranza in Regione, già riconosciuta dallo Stato Italiano con la legge n. 482/1999.
Questi ostacoli alla partecipazione elettorale (che andrebbe ordinariamente favorita) e all’accesso ai seggi di rappresentanza politica (che andrebbe favorita soprattutto in relazione a una effettiva rappresentanza di tutte le comunità linguistiche autoctone in Friuli) non trovano alcuna giustificazione, nemmeno al fine di garantire la "governabilità" della Regione, visto comunque la garanzia del premio di maggioranza assoluta.
I punti dell’attuale legge elettorale regionale che riteniamo più discriminatori verso gli elettori friulanofoni sono:
•una nuova forza politica per presentare la propria candidatura alle elezioni regionali è onerata di raccogliere firme elettorali autenticate nella misura di almeno 1.000 per le circoscrizioni di Pordenone, Gorizia, Udine, abbassato a 750 firme per l’ex Circondario del Tribunale di Tolmezzo (artt. 22 e 23, c. 5, L.R. n.17/07)
•è previsto il dimezzamento del numero di firme necessario solo in favore del gruppo linguistico slovenofono (art. 23, c. 6, L.R. n.17/07)
•è prevista un sbarramento pari al 4% dei voti validi su base regionale, ovvero pari al 20% su base circoscrizionale nell’ambito del singolo collegio (art. 26 L.R. n. 17/07), tale soglia è ridotta al 1% in favore del gruppo linguistico slovenofono
•le liste di partiti già presenti in Consiglio Regionale non necessitano invece di alcuna raccolta di firme per presentare le proprie candidature nelle circoscrizioni elettorali regionali (art. 23, c. 8, L.R. n. 17/07)
Per questo in palese contraddizione con i seguenti principi, previsti dalla legge:
art. 6 Cost.: La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
art. 3 L. Cost. 1/63: Nella Regione è riconosciuta parità di diritti e di trattamento a tutti i cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono, con la salvaguardia delle rispettive caratteristiche etniche e culturali.
att. Stat. Spec. n. 223/02: sono gruppi linguistici regionali legalmente riconosciuti nella Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia: italofoni (coperti dalla lingua ufficiale italiana), friulanofoni (la maggioranza), slovenofoni, germanofoni;
Sent. 215/13 Corte Cost.: nella Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia tutti i legislatori sia statali sia regionali devono osservare effettiva parità di trattamento tra tutti i gruppi linguistici regionali, indipendentemente dall’esistenza di uno Stato straniero di riferimento.
In considerazione di tutto ciò, il Movimento Acuile dal Friûl – Aquila del Friuli, intenzionato comunque a partecipare alle prossime elezioni regionali in rappresentanza identitaria del Friuli e dei friulani, insieme a tutti coloro che ravvisano nei sopra evidenziati contenuti della attuale legislazione elettorale regionale una palese e ingiustificabile discriminazione, si riserva di procedere anche legalmente nei confronti della Regione Autonoma Friuli – Venezia Giulia, anche attraverso l’instaurazione di apposito contenzioso, per vie legali, senza escludere l’extrema ratio costituita dal ricorso alle vie giudiziarie previste nella materia elettorale con le modalità ed i tempi che riterremo opportuni, se prima delle prossime elezioni regionali della primavera 2018 non vengono apportate tutte le modifiche legislative necessarie ad assicurare l’effettiva parità di trattamento tra tutti i cittadini e tra tutti i gruppi linguistici legalmente riconosciuti nell’ambito della Regione Autonoma.
Questa plateale discriminazione in materia di rappresentanza elettorale per la minoranza friulanofona nonché discriminante per gli aspetti di appartenenza linguistica, oltre che renderla pubblica, verrà trasmessa nelle forme preposte anche alle Istituzioni Nazionali e Internazionali Europee poste a tutela dei diritti umani in generale e delle minoranze linguistiche in particolare (organi e commissioni e organismi dell’Unione Europea; Consiglio d’Europa di Strasburgo; Stato del Vaticano).
Saranno inoltre informati i seguenti Governi degli Stati Membri dell’Unione Europea: Austria, Repubblica Federale Tedesca, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Ungheria, Belgio, Lussemburgo, Polonia, la Federazione Russa, lo Stato della Baviera e tutte le altre rappresentanze politiche territoriali e identitarie presenti al Parlamento Europeo e in Italia.
Siamo convinti che l’Autonomia e i benefici che essa porta ai cittadini, debba essere meritata con il coraggio di pretenderne il riconoscimento, di saperla ben utilizzare e di trasmetterla a chi arriverà dopo di noi.
Saremo lieti se queste informazioni, oltre che giungere agli Enti preposti, verranno diffuse quanto più possibile, per pretendere il giusto rispetto di tutti gli elettori della Regione F-VG.