Obbiettivi
Acuile dal Friûl / Aquila del Friuli
Gli obbiettivi di Aquila del Friuli
Aquila del Friuli - Acuile dal Friûl ha un unico grande obbiettivo:
rilanciare la vita sociale e l'economia del Friuli, inteso come Pordenone, Udine e Gorizia, assegnando a questo territorio la facoltà di gestirsi in Autonomia con la possibilità di emettere Leggi e utilizzare le proprie risorse economiche sul proprio territorio.
Tutto ciò diventa possibile cambiando la struttura della Regione Friuli - Venezia Giulia in due entità politiche ed amministrative distinte:
FRIULI e TRIESTE.
Raggiunto questo obbiettivo, peraltro assolutamente realizzabile a patto che a capo del Governo regionale ci sia un Partito Friulano e non un partito italiano o un suo suddito, avremo così risolto anche la storica diatriba tra le due realtà e ognuna sarebbe libera di gestirsi come meglio crede.
Attualmente la città di Trieste, 200.000 abitanti e 1 / 32 del territorio regionale, "assorbe" quasi il 70% delle risorse regionali senza peraltro intravedere alcun risultato.
Il 1.000.000 di abitanti e il resto del territorio devono sopra vivere con ciò che rimane e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: imprese che chiudono, nessun programma o intervento della Regione, amministrazione pubblica bloccata, sanità allo sbando....
L' orribile sigla FVG con cui alcuni vogliono identificare la regione, non esiste, esistono solo le due realtà Friuli e Trieste.
Purtroppo la mentalità amministrativa di una città di mare ha chiaramente dimostrato il suo fallimento, non essendo capace di cogliere le necessità proprie di un territorio come l'entro terra della Regione.
Continuando così avremo sempre più un Friuli misero e un angolo esageratamente sfarzoso che drena risorse in modo vorticoso.
Riassumendo i principali obbiettivi sono:
rilanciare la vita sociale e l'economia del Friuli, inteso come Pordenone, Udine e Gorizia, assegnando a questo territorio la facoltà di gestirsi in Autonomia con la possibilità di emettere Leggi e utilizzare le proprie risorse economiche sul proprio territorio.
Tutto ciò diventa possibile cambiando la struttura della Regione Friuli -
FRIULI e TRIESTE.
Raggiunto questo obbiettivo, peraltro assolutamente realizzabile a patto che a capo del Governo regionale ci sia un Partito Friulano e non un partito italiano o un suo suddito, avremo così risolto anche la storica diatriba tra le due realtà e ognuna sarebbe libera di gestirsi come meglio crede.
Attualmente la città di Trieste, 200.000 abitanti e 1 / 32 del territorio regionale, "assorbe" quasi il 70% delle risorse regionali senza peraltro intravedere alcun risultato.
Il 1.000.000 di abitanti e il resto del territorio devono sopra vivere con ciò che rimane e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: imprese che chiudono, nessun programma o intervento della Regione, amministrazione pubblica bloccata, sanità allo sbando....
L' orribile sigla FVG con cui alcuni vogliono identificare la regione, non esiste, esistono solo le due realtà Friuli e Trieste.
Purtroppo la mentalità amministrativa di una città di mare ha chiaramente dimostrato il suo fallimento, non essendo capace di cogliere le necessità proprie di un territorio come l'entro terra della Regione.
Continuando così avremo sempre più un Friuli misero e un angolo esageratamente sfarzoso che drena risorse in modo vorticoso.
Riassumendo i principali obbiettivi sono:
- creazione di due entità politiche ed amministrative, Friuli e Trieste, all'interno della Regione, ognuna con facoltà legislativa e amministrativa
- rilancio della Montagna, dei suoi paesi e del suo territorio, creazione di aree economiche rispettose dell'ambiente e sviluppo turistico di qualità
- un cambio radicale di rotta, proiettare il Friuli economicamente e politicamente al centro dell'Europa, attuando politiche economiche moderne ma in linea con la nostra cultura.
- difendere la famiglia, favorire nuove nascite, sostenere i nuclei familiari esistenti, creando ambiti di sicurezza economica sempre maggiori, con carattere di proporzionalità e continuità.
- creare una politica sempre più Mittel Europea che guardi al Centro-
Europa, all'Austria, alla Baviera e ai Paesi contermini, il fulcro dell'economia mondiale, i nostri Partners economici da sempre, guardando con interesse alla prossima Macro- Regione Danubiana della quale aspiriamo far parte.
- cancellazione delle U.T.I. e revisione ragionata del territorio della Regione sulla base di aggregazioni sinergiche e volontarie, nel rispetto delle indicazioni degli Amministratori locali e Sindaci e dei loro concittadini
- un'importante azione a difesa della nostra cultura, identità, lingua e storia, delle nostre tradizioni di tutto il Friuli nel rispetto delle sfumature dei differenti territori.
- un taglio netto agli investimenti inutili sull'area triestina e un dirottamento degli stessi sulle aree friulane in crisi, come Pordenone, Gorizia e la Carnia
- un controllo severo del territorio con servizi regionali per garantire la sicurezza e il vivere civile
- una netta presa di posizione contro una politica discriminatoria tra le popolazioni autoctone del Friuli e i nuovi arrivati dalle varie migrazioni, con politiche di integrazione limitate a chi veramente ne ha diritto
- un Governo regionale FRIULANO che non sia un suddito di Roma ma che sappia far valere i diritti del Popolo che amministra